LUIGI




Père Maccalli est vivant, une vidéo le prouve

Nouvelles fraîchement publiées sur le site d'Avenir


Père Pier Luigi Maccalli et Nicola Chiacchio sont en vie. Pour le prouver une vidéo de seulement 24 secondes qui aurait été filmé dans le nord du Mali il y a quelques jours. Le groupe djihadiste qui a contacté indirectement notre quotidien ne s'est cependant pas identifié.


"je m' appelle Pier Luigi Maccalli, de nationalité italienne, aujourd' hui c' est le 24 mars - commence le court audio obtenu grâce à une source d' Avenir qui préfère garder l' anonymat -. Je m' appelle Nicola Chiacchio".


C ' est la fin de l'enregistrement. En tant que preuve de vie supplémentaire, nous avons demandé une image fixe de la vidéo : les deux otages sont assis l'un à côté de l'autre. Macalli à gauche avec des lunettes sombres, sa barbe blanche et épaisse, et une robe traditionnelle. l'autre otage vêtu aussi de façon traditionnelle avec une longue barbe.


Ils ont tous les deux amaigris.

Matthieu Fraschini Koffi, lundi 6 avril 2020, Avenir






Padre Maccalli è vivo, un video lo prova

Notizia appena pubblicata sul sito di Avvenire


Padre Pier Luigi Maccalli e Nicola Chiacchio sono vivi. A dimostrarlo un filmato di soli 24 secondi che sarebbe stato girato nel nord del Mali pochi giorni fa. Il gruppo jihadista che ha contattato indirettamente il nostro quotidiano non si è però identificato.


“Mi chiamo Pier Luigi Maccalli, di nazionalità italiana, oggi è il 24 marzo – inizia il breve audio ottenuto grazie a una fonte di Avvenire che preferisce mantenere l'anonimato –. Mi chiamo Nicola Chiacchio”.


Qui finisce la registrazione. Come ulteriore prova di vita, abbiamo richiesto un fermo-immagine del video: i due ostaggi sono seduti uno di fianco all’altro. Maccalli a sinistra con gli occhiali scuri, la sua abituale barba bianca e folta, e un vestito tradizionale. Chiacchio, anche lui vestito tradizionalmente e con la barba lunga.


Sono entrambi dimagriti. Maccalli, religioso della Società delle Missioni Africane (Sma), era stato sequestrato la sera del 17 settembre 2018 nella missione di Bomoanga, a circa 150 chilometri dalla capitale nigerina, Niamey. Da allora non si avevano più notizie sulla sua sorte. Chiacchio, di cui si sanno poche cose, è stato rapito alcuni anni fa, probabilmente in Mali, mentre viaggiava nella regione come turista

Matteo Fraschini Koffi, lunedì 6 aprile 2020, Avvenire








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